LE INDICAZIONI DELLA NORMA UNI 11814:2021 PER LA CERTIFICAZIONE COME INNOVATION MANAGER
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Nel 2024 le aziende italiane aumenteranno dell’1,9% il budget destinato all’ICT, almeno secondo quanto stimato dagli analisti degli Osservatori del Politecnico di Milano. Nelle grandi imprese la spesa sarà destinata all’Information Security (57%), a soluzioni di Business Intelligence e visualizzazione dati (45%), a Big Data Management e architettura dei dati (37%), ma anche all’Artificial Intelligence, al Cognitive Computing e Machine Learning (31%).
In buona parte delle società, inoltre, si proseguirà ad applicare il modello dell’Open Innovation, o Innovazione Aperta, teorizzato nel 2006 da Henry Chesbrough. Secondo la definizione dell’economista statunitense, si tratta di “un paradigma che afferma che le imprese possono e devono fare ricorso a idee esterne, così come a quelle interne, ed accedere con percorsi interni ed esterni ai mercati se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche”.
Nel 2023, l’83% delle grandi imprese ha messo in atto pratiche di Innovazione Aperta, mentre tra le PMI la percentuale è più contenuta e, per poco, non raggiunge la metà (Osservatori School of Management Politecnico di Milano).
Ma le aziende, a chi possono affidare il coordinamento e la guida di tali cambiamenti?
Quale figura ha l’esperienza sufficiente per far sì che il percorso verso l’innovazione sia efficace?
Il supporto adeguato può arrivare dall’Innovation Manager certificato, una figura le cui competenze e responsabilità sono regolamentate dalla norma UNI 11814:2021 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti nell’ambito della gestione dell’innovazione - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”.
La norma identifica e definisce tre figure distinte, caratterizzate da differenti gradi di esperienza e operatività. Inoltre, specifica quali siano i compiti e le attività previste per ciascuno di esse.
Le tre figure individuate sono:
Innovation Manager
Professionista che agisce nell’ambito della gestione dell’innovazione a un livello politico-strategico e che assume un ruolo di leadership ai fini dell’adozione, progettazione e attuazione di un sistema di gestione dell’innovazione. Questa figura si coordina prevalentemente con l’alta direzione e con la supply chain esterna all’organizzazione.
Innovation Specialist
Professionista che opera nell’ambito della gestione dell’innovazione a un livello tattico-manageriale e che assume un ruolo proattivo nella progettazione e attuazione di un sistema di gestione dell’innovazione. L’innovation Specialist si confronta prevalentemente con l’alta direzione, con il livello manageriale intermedio e con la supply chain esterna all’organizzazione.
Innovation Technician
Professionista che svolge le proprie funzioni nell’ambito della gestione dell’innovazione a un livello operativo e che supporta l’attuazione di un sistema di gestione dell’innovazione. L’Innovation Technician si interfaccia prevalentemente con il livello manageriale intermedio e con la supply chain interna all’organizzazione.
COME OTTENERE LA CERTIFICAZIONE?
I professionisti dell’Innovation che desiderano certificare le proprie competenze, devono rivolgersi ad un ente terzo accreditato, come CEPAS, e sottoporsi ad un esame. A seconda del profilo per il quale il candidato si vuole certificare, sono previsti prerequisiti di accesso diversi alle procedure di valutazione. La prova d’esame prevede tre differenti momenti:
- Prova scritta: un test a risposta chiusa con 40 domande
- Prova pratica: analisi di un caso di studio
- Prova orale: approfondimento di argomenti affrontati durante la prova scritta o pratica e altri quesiti utili a valutare le competenze del candidato
Per il superamento dell’esame è necessario ottenere un punteggio pari ad almeno del 70% del massimo ottenibile in tutte e tre le prove.
Una volta rilasciata la certificazione, il nominativo del professionista viene iscritto nel registro CEPAS dei Professionisti certificati, sempre aggiornato e consultabile nel sito dell’ente, oltre che nel database di Accredia, ente unico di accreditamento: infatti la certificazione CEPAS per i Professionisti dell’Innovazione è coperta da accreditamento Accredia.
Per mantenere la certificazione è necessario che il professionista dimostri ogni anno la continuità nello svolgimento delle attività di innovation, l’aggiornamento professionale, l’assenza di reclami e infine il pagamento della quota annuale prevista.
La certificazione ha validità triennale e in prossimità della scadenza dei 3 anni, il professionista può fare richiesta di rinnovo all’ente di certificazione, che provvederà a verificare nuovamente le competenze attraverso evidenze documentali e un esame orale.
I BENEFICI DELLA CERTIFICAZIONE DI TERZA PARTE
La verifica delle competenze è uno strumento utile sia per i professionisti, che vedono confermate e riconosciute le proprie competenze e capacità da un soggetto terzo ed imparziale, sia per le aziende che scelgono di ricorrere a consulenti esterni di comprovata esperienza per sviluppare il proprio business. Inoltre, nell’ultimo biennio e dalla data di pubblicazione della norma, si è registrato un aumento della richiesta di Innovation Manager certificati, all’interno dei bandi di gara pubblici.
CEPAS e Bureau Veritas Italia, attenti alle necessità del mercato, si occupano da tempo dei differenti aspetti legati all’Innovazione. In tal senso, Bureau Veritas ha partecipato come partner tecnico alla stesura del “1° Libro Bianco dell’Innovation Management”, curando la sezione dedicata allo standard ISO 56002 (che definisce la metodologia per l’Innovation Management).