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Normativa Antiriciclaggio: formazione, aggiornamento e certificazione

Nov. 15 2023

Sono trascorsi oltre trenta anni da quando il Consiglio dell’Unione Europea ha rivolto la propria attenzione al tema del contrasto al terrorismo e delle misure di vigilanza e cooperazione necessarie per fronteggiare il fenomeno del riciclaggio di denaro

Da allora, con una decisa accelerazione nell’ultimo decennio, sono state avanzate proposte, stretti accordi e infine adottate sei Direttive allo scopo di armonizzare e uniformare le diverse normative nazionali. 
Le ultime tre in particolare - quarta Direttiva Ue 2015/849, quinta Direttiva Ue 2018/843 e sesta Direttiva Ue 2018/1673 - hanno dato una spinta decisiva all’azione di contrasto degli Stati membri con una nuova serie di norme per la prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e per la lotta al riciclaggio mediante il diritto penale.
La legislazione italiana ha recepito le indicazioni comunitarie con il D.lgs. 21 novembre 2007 n. 231 (applicativo della terza direttiva del 2005); tale decreto ha subito modifiche ed integrazioni, nel 2017 e nel 2019, per consentire il recepimento delle Direttive di cui sopra.

In generale, la disciplina antiriciclaggio prevede obblighi e prescrizioni che possono essere sintetizzate nei seguenti capisaldi: 
•    autovalutazione del rischio
•    identificazione e adeguata verifica della clientela
•    registrazione e conservazione dei dati
•    formazione e informazione del personale
•    Segnalazione Operazioni Sospette – SOS
•    monitoraggio dell’utilizzo del denaro contante. 

Coloro che operano nel settore, in relazione alla tipologia e al grado di rischio legato all'esercizio della propria attività, sono tenuti ad adottare presidi differenziati (tra i quali, ad esempio la verifica della clientela). Inoltre, la normativa introduce disposizioni tese a rafforzare la trasparenza della titolarità effettiva di persone giuridiche e trust attraverso la creazione di un sistema centralizzato di registrazione dei titolari effettivi in apposite sezioni del Registro delle imprese. Tra le ulteriori misure di prevenzione tipiche dell'ordinamento italiano, finalizzate a ostacolare attività a elevato rischio di riciclaggio, vi sono le limitazioni all'utilizzo del denaro contante e dei titoli al portatore e gli obblighi di canalizzazione delle relative operazioni per il tramite degli intermediari vigilati.

Sono previste sanzioni per colpire i comportamenti illeciti punibili sia sul piano amministrativo che penale; inoltre, vi sono operatori incaricati di intercettare possibili fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo in collaborazione con le Autorità.

La normativa è stata ulteriormente completata e integrata dal successivo pacchetto di norme antiriciclaggio per la tracciabilità dei trasferimenti di cripto-attività, adottato nel maggio del 2023. “Oggi si è di fronte ad un quadro normativo articolato, all’interno del quale anche per i professionisti esperti, può essere difficile orientarsi. Un insieme di leggi che, tuttavia, è importante conoscere e saper gestire, considerando che, in caso di errori generati da un livello di controllo insufficiente o da una mancata conoscenza del corpus normativo, le responsabilità e le sanzioni applicate hanno valenza penale”. Così spiega Marco Trombadore, esperto di antiriciclaggio di MTS Consulenze.

In che modo, allora, è possibile recuperare tale mole di informazioni ed assicurarsi di rispettare quanto imposto dalla Commissione europea?

Il primo passo è accedere ad una formazione specifica in materia, il secondo, invece, è certificare le competenze acquisite attraverso la verifica di un ente terzo accreditato.

Liberi professionisti, consulenti, dipendenti, manager o soggetti obbligati possono rivolgersi a società come CEPAS che certifica i professionisti del settore, in collaborazione con MTS Consulenze, che invece eroga corsi di formazione specifici, focalizzati sui temi e sulle normative europee relative all’antiriciclaggio. 

In base alle proprie esigenze è infatti possibile formarsi e certificare le competenze rientrando in uno di tre differenti profili:

  • Anti Money Laundering (AML) Technician

  • Anti Money Laundering (AML) Specialist

  • Anti Money Laundering (AML) Manager

Una volta certificato, il professionista verrà inserito all’interno del registro pubblico CEPAS, liberamente consultabile. 

La normativa sull’Antiriciclaggio è un tema di estrema attualità, considerato il volume di affari generato dalle iniziative legate al PNRR - ricorda Gianluca di Ascenzo, presidente di Codacons - ed i professionisti formati e certificati svolgono un ruolo di punta nel vigilare sul verificarsi di eventuali anomalie e sul rispetto degli obblighi normativi”.

Professionisti operanti nel Settore Antiriciclaggio ex D.LGS. 231/2007

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