Diversity & Inclusion

News

Diversity & Inclusion: la Certificazione per i Professionisti

Dic. 21 2022

La certificazione per chi deve rendere effettiva la politica di inclusione in azienda

È ormai noto che all’interno delle aziende che adottano politiche di inclusione e di innovazione i profitti sono superiori alla media (+25-35%) e che in esse vi è una migliore abilità di gestire i processi decisionali. Un fatto quest'ultimo che si traduce in un +30% della capacità di individuare e ridurre i rischi aziendali (World Economic Forum).

Tuttavia, stando alle proiezioni dell’ultimo
Global Gender Gap Report, saranno necessari ancora 132 anni per colmare il divario globale tra i generi. E considerando l’attuale situazione mondiale e che il percorso potrebbe non essere necessariamente progressivo, occorreranno ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo. Inoltre, quando si parla di disparità quelle di genere non sono le uniche a dover essere prese in considerazione: etnia, età, orientamento sessuale, disabilità, religione o esperienza lavorativa pregressa. Nessuna di queste caratteristiche deve diventare motivo di discriminazione, al contrario le aziende devono saper valorizzare tali diversità garantendo a tutti pari opportunità e uguali condizioni lavorative. Non solo attraverso impegni formali, ma piuttosto con politiche e azioni concrete, come accade per la sostenibilità ambientale anche in questo caso vi è il pericolo che sia dia forma a operazioni solo di facciata o se preferisce di Diversity washing.

La strategia del “Diversity & Inclusion Management”, per essere efficace richiede non solo una visione a livello di filosofia d’impresa, ma la presenza di professionisti interno all’azienda che promuovano i principi e gli obiettivi di D&I, che affianchino le varie funzioni aziendali contribuendo alla realizzazione di clima di integrazione.
Con questa finalità e consapevole della complessità di tale compito, CEPAS ha di recente pubblicato uno schema di certificazione delle competenze dedicato ai Diversity & Inclusion Professional. Questa innovativa figura professionale si occuperà di:

  • promuovere i principi e gi obiettivi di D&I dell’organizzazione in tutte le fasi del ciclo di vita della gestione delle risorse umane e negli altri processi rilevanti
  • progettare e redigere Policy D&I per le Pari Opportunità
  • condividere conoscenze, abilità e competenze in materia di D&I e fornire supporto e guida su politiche, processi e pratiche che promuovano una cultura organizzativa diversificata e inclusiva
  • dimostrare comportamenti inclusivi e creare modelli di riferimento
  • rilevare il fabbisogno organizzativo per rispondere a opportunità, rischi, vincoli e sfide al fine di raggiungere gli obiettivi di D&I

Il D&I Professional dovrà inoltre dimostrare di conoscere la normativa nazionale e internazionale di riferimento. In particolare, lo standard ISO 30415:2021 - Human Resource Management Diversity and Inclusion che consente di valutare, implementare e mantenere le applicazioni dei principi di D&I all’interno dell’intera organizzazione. E la prassi – di recente pubblicazione - UNI PdR 125:2022 per la parità di genere nelle organizzazioni, che prevede l’adozione di specifici Key Performance Indicator (KPI- indicatori chiave di prestazione).
La certificazione richiede una formazione specifica: il professionista, infatti, per accedervi dovrà aver conseguito il titolo di studio del diploma, aver svolto almeno 16 ore di attività formativa nel corso dei 3 anni precedenti l’esame e avere un’esperienza lavorativa di almeno 2 anni nell’ambito del D&I.

Anche Chiara De Cesare, Training & Talent Development Manager di BUREAU VERITAS Italia, ha deciso di approcciarsi alla certificazione di competenze: “Ho scelto di intraprendere il percorso con CEPAS perchè questo assessment di Terza Parte Indipendente rafforza la linea strategica di BUREAU VERITAS in ambito D&I e mi dà la possibilità di avere un riconoscimento in più delle mie competenze su un tema tanto importante”.

Per le aziende avere all’interno del proprio organico un D&I Professional certificato da un ente di terza parte è un indubbio vantaggio: significa cioè poter monitorare costantemente i KPI e perseguire così con sistematicità gli obiettivi di inclusione prefissati. Dall’altro lato per chi decide di certificarsi vuol dire ottenere una professionalità e degli skill da proporre in modo proficuo sul mercato del lavoro oltre che per migliorare la propria posizione lavorativa.